Riabilitazione Respiratoria

La respirazione avviene attraverso complessi processi meccanici e biochimici che consentono di apportare ai tessuti l’ossigeno in quantità sufficiente allo svolgimento delle funzioni fisiologiche. La contrazione ritmica e periodica corretta dei muscoli respiratori garantisce il giusto alternarsi della fase inspiratoria e della fase espiratoria e la scelta, a seconda delle necessità, tra respirazione toracica, qualora si necessiti di ampi volumi di aria in breve tempo, come per uno sforzo fisico intenso e respirazione diaframmatica, in condizioni di massima concentrazione. Lo scopo della ginnastica respiratoria consiste proprio nel potenziare, attraverso specifici esercizi mirati, la forza dei muscoli respiratori , in particolare nei pazienti pneumopatici o già in insufficienza respiratoria i quali presentano spesso una condizione di atonia o ipotrofia muscolare sia della gabbia toracica sia degli arti inferiori. Tali esercizi svolti con regolarità per almeno un mese consentono di ottenere una maggiore tolleranza allo sforzo fisico ed un miglioramento di parametri ventilatori quali la Capacità Vitale, il Volume Residuo e il Volume Espiratorio Massimo al Secondo, che si traduce in un una piu' omogenea circolazione polmonare ed in un aumento dell’apporto di ossigeno ai tessuti
Il sistema respiratorio è composto dai polmoni, che rappresentano la sede degli scambi gassosi, e dalla pompa che serve per ventilare i polmoni stessi. La pompa è costituita dalla cassa toracica, dai muscoli respiratori che la muovono e dai centri nervosi che ne controllano i movimenti. Il lavoro di pompa è regolato dai centri respiratori situati nel midollo allungato. I muscoli interessati sono il diaframma e i muscoli intercostali esterni ed interni, i parasternali intercondrali,gli scaleni,e sternocleidomastoidei.
Il diaframma è formato da tre parti:
la porzione costale, costituita dalle fibre muscolari che hanno inserzioni sulle coste nella parte inferiore della gabbia toracica;
la porzione crurale, costituita dalle fibre e dai legamenti che hanno inserzione sulle vertebre;
il centro tendineo, nel quale si inseriscono le fibre costali e crurali. Queste ultime, passando da ciascun lato dell'esofago, possono comprimerlo quando si contraggono. Il centro tendineo è anche la parte inferiore del pericardio. Le porzioni costali e crurali sono innervate da parti differenti del nervo frenico e possono contrarsi separatamente. Per esempio, durante il vomito e l'eruttazione, la pressione intra-addominale è aumentata dalla contrazione delle fibre costali, ma le fibre crurali rimangono rilasciate, permettendo al materiale di passare dallo stomaco nell'esofago.
Oltre al diaframma, gli altri principali muscoli inspiratori sono gli intercostali esterni, che decorrono obliquamente in basso e in avanti da ogni costa a quella successiva. Le coste ruotano facendo perno posteriormente sull'articolazione costo-vertebrale, e quando i muscoli intercostali si contraggono, esse, che sono inclinate in basso e in avanti, vengono sollevate in una posizione più orizzontale; lo sterno viene allora spinto in avanti, e il diametro antero-posteriore del torace aumenta. Anche il diametro trasversale aumenta, ma in misura minore. Tanto il diaframma quanto i muscoli intercostali esterni possono, da soli, mantenere un'adeguata ventilazione in condizioni di riposo. La sezione del midollo spinale sopra il 3° segmento cervicale è fatale se non si interviene con la respirazione artificiale, mentre non lo è una sezione sotto l'origine dei nervi frenici (segmenti cervicali 3-5); per contro, nei pazienti con paralisi bilaterale del frenico, ma con innervazione dei muscoli intercostali intatta, la respirazione è un po' faticosa ma sufficiente. Gli scaleni e gli sternocleidomastoidei sono muscoli inspiratori accessori che concorrono a sollevare la gabbia toracica nella respirazione profonda e faticosa.
Quando i muscoli espiratori si contraggono, si ha diminuzione del volume intratoracico ed espirazione forzata. Gli intercostali interni hanno questa azione perché decorrono obliquamente in basso e posteriormente, da una costa a quella sottostante, per cui tirano in basso la gabbia toracica quando si contraggono. Anche le contrazioni dei muscoli della parete addominale anteriore aiutano l'espirazione, sia perché tirano la gabbia toracica in basso e all'interno, sia perché aumentano la pressione intraddominale, che spinge in su il diaframma.
Inspirazione
Consiste nella dilatazione della gabbia toracica che, in grazia del sistema pleurico, comporta la dilatazione del polmoni e il richiamo di aria nell'albero bronchiale e negli alveoli. Nella respirazione normale l'attività è a carico quasi esclusivamente del diaframma. Con un intenso sforzo inspiratorio, la pressione intra pleurica può scendere fino a -30 mmHg, producendo una espansione (inflazione) dei polmoni molto maggiore alla norma. Quando la ventilazione aumenta, anche lo svuotamento (deflazione) dei polmoni aumenta, per l'entrata in attività dei muscoli espiratori che riducono il volume intra toracico.
Espirazione
Il flusso dell'aria che esce dai polmoni è determinato dalla diminuzione del volume del torace. Si tratta in gran parte di un fenomeno passivo dovuto alla natura elastica dei tessuti cartilagenei, dei polmoni stessi e delle pareti addominali. Ciò permette la riduzione senza intervento muscolare. Solo l'espirazione forzata richiede un notevole sforzo muscolare. La ventilazione mantiene la normale concentrazione dell'O2 e della CO2 nel sangue alveolare, attraverso un passaggio di questi gas dagli alveoli ai capillari sanguigni per diffusione. La perfusione corrisponde al flusso ematico polmonare che è dato dalla frequenza cardiaca per il volume sistolico dell'atrio destro. Il rapporto tra ventilazione e perfusione dovrebbe essere lo stesso in tutto il polmone. La differenza tra le pressioni parziali dei gas respiratori nel gas espirato e nel sangue arterioso sistemico è una misura dell'efficienza della funzionalità polmonare.
GLI ESERCIZI
La maggior parte degli esercizi sotto descritti dovrebbero essere eseguiti in un luogo sufficientemente riscaldato e tranquillo e richiedono l'impiego di uno o più sacchetti di sabbia del peso di 3 kg.
GINNASTICA DIAFRAMMATICA
Posizione supina con le ginocchia piegate, porre le mani sull'addome all'altezza del diaframma. Inspirare profondamente gonfiando l'addome, trattenere il respiro per alcuni secondi, quindi espirare completamente comprimendo l'addome con le mani. Ripetere l'esercizio lentamente 20 volte.
Posizione supina gambe piegate, porre il sacchetto di sabbia sull'addome. Inspirare profondamente alzando il sacchetto con l'addome, trattenere il respiro per alcuni secondi, poi espirare completamente abbassando il sacchetto. Ripetere l'esercizio 30 volte.
Posizione seduta mani sull'addome, inspirando gonfiare l'addome, mantenere la posizione alcuni secondi quindi espirare profondamente comprimendo con le mani l'addome. Ripetere l'esercizio 30 volte.
In piedi posizione eretta mani poste sull'addome, inspirare profondamente gonfiando l'addome, mantenere la posizione per 10 secondi quindi espirare comprimendo l'addome con le mani. Ripetere 30 volte l'esercizio.
Sul fianco posizione di decubito laterale destro, la gamba destra è piegata, le mani poste sull'addome inspirare gonfiando la cavità addominale; trattenere il respiro alcuni secondi quindi espirare comprimendo con le mani l'addome. Ripetere 25 volte l'esercizio per lato.
Esercizio analogo al precedente con l'aggiunta di un sacchetto di sabbia sull'addome Ripetere 30 volte l'esercizio per lato.
GINNASTICA COSTALE
Supini gambe piegate, mani poste sul torace, inspirare alzando il più possibile il petto; trattenere il respiro alcuni secondi, quindi espirare comprimendo il torace con le mani. Ripetere l'esercizio 30 volte.
Esercizio analogo al precedente con l'aggiunta di un sacchetto di sabbia sul torace. Ripetere l'esercizio 30 volte.
Variante al precedente esercizio aggiungendo il movimento delle braccia che in fase inspiratoria sono portate verso dietro, in fase espiratoria ritornano lungo i fianchi. Ripetere l'esercizio 25 volte.
Sul fianco destro con il sacchetto posto sullo stesso fianco, inspirare portando il braccio sinistro verso dietro e sollevando il sacchetto di sabbia; trattenere il respiro per alcuni secondi poi espirare abbassando l'arto superiore ed il sacchetto. Ripetere l'esercizio 20 volte per parte.

I contenuti e le informazioni di carattere medico e fisioterapico esposte nel presente sito rivestono carattere di mero scopo conoscitivo e non intendono in alcun modo sostituire il parere professionale di un medico o di un fisioterapista


Consulenti Scientifici
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Preside Facoltà di Medicina e Chirurgia Direttore Dipartimento Discipline Chirurgiche Policlinico di Modena
Direttore Chirurgia Plastica
Chirurgo della Mano UniMoRe.
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Prof. Daniel Moya
Traumatólogo especialista en cirugía de hombro
Presidente del Congreso Mundial de Cirugía de Hombro y Codo 2019.​
Presidente del Comité de Hombro y Codo de la Sociedad Internacional de Ortopedia y Traumatología

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Direttore Clinica Ortopedica
Direttore Scuola di Specialità di Ortopedia UniRoma 1 Sapienza
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Prof. Ernesto Alicicco
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Fisiologia Applicata allo Sport
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